FarmaDay - Maggio 2014 - page 23

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FARMADAY
ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
Numero
404
PREVENZIONEESALUTE
GLIALIMENTIRICCHIDI FOSFATI FANNOAUMENTARE
LAPRESSIONEDELSANGUE
Attenzione ai cibi ricchi di sostanze come i fosfati perché fanno aumentare la
pressione arteriosa e il rischio di malattie cardiovascolari, nonché le calcificazioni
vascolari
Ci sonoalimenti chepossonodavvero far potenzialmentemale
. Enon stiamoparlandodel solito cibo
spazzatura, o quello ricco di grassi o zuccheri, ma
di cibi che possono passare inosservati.
Sono i cibi che contengono consistenti quantità
sostanze come fosfati, calcioe sodio.
L’accumulonel corpodi questi componenti è stato
collegato al rischio di ipertensione (o pressione
alta), calcificazione delle arterie e malattie
cardiovascolari.
Il fattoredi rischio è, a sua volta, associato ai livelli
dell’ormone FGF23
,
che s’innalza proprio grazie a
unadieta riccadi fosfati
.
I cibi che sono naturalmente ricchi di fosfati sono il
formaggio fuso
(formaggini, fette e simili),
il
formaggiograna–oparmigiano
lebevande tipoCola, il lievitoealtri cibi piùelaborati
.
I fosfati sono ampiamente utilizzati nell’industria alimentare come conservanti e stabilizzanti del pH. Il
problema è che
quando si assumono grandi quantità di fosfati viene stimolata la produzione
dell’ormone FGF23.
E proprio questo ormone si ritiene abbia un effetto negativo sul sistema
cardiovascolare.
«Il nostro consumodi fosfatoè rilevanteper il nostro statodi salute», avverte il prof. ReinholdErben, il
capodell’unitàdi Fisiologia, FisiopatologiaeBiofisicapresso l’UniversitàVetmeduni di Vienna.
Durante lo studio, i ricercatori hanno trovato che FGF23 svolge un cosiddetto effetto di conservazione
del sodio, ossia che controlla il riassorbimentonei reni del sodio filtrato.
I test condotti sumodello animale hannomostrato che quelli privi di FGF23 espellono unamaggiore
quantitàdi sodio con leurine, con conseguenteabbassamentodellapressione sanguigna.
Al contrario, i soggetti con alti livelli di FGF23
presentano alti livelli di sodio nel sangue e una
conseguenteelevatapressione sanguigna.
«Nei pazienti conmalattia renale cronica – sottolinea Erben – sia i livelli di fosfato che i livelli di FGF23
sono cronicamenteelevati.Questo spessoportaamalattie cardiovascolari».
Il problema dei depositi di calcio, poi, era già stato evidenziato inunprecedente studio condottodallo
stesso team e pubblicato anch’esso sulla rivista
EMBO Molecular Medicine
. Qui, il prof. Erben e
colleghi hannodimostrato che
FGF23 controllaanche i livelli di calcio.
Al pari del sodio, il calcioè filtratonei reni e riassorbitonel corpo.
Ma sequesto riassorbimentononavviene, il corpoperde il calcio.
Inpiù, alte concentrazioni di FGF23portanoaunaumento dei depositi di calciodapartedei reni che si
traduce in calcificazione vascolare.
Ecco dunque come la scelta dei cibi possa essere fondamentale anche nel caso dell’ipertensione e le
malattie vascolari indotti dauneccessodi sostanze che, inaltri casi, sonoutili all’organismo.
(Salute, La Stampa)
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